Il 15 febbraio scorso, il governo ha approvato il decreto legge n. 11/2023, nel quale vengono cambiate le norme che regolano il cosiddetto “Superbonus”, intaccando nello specifico il settore della cessione del credito e dello sconto in fattura. Il provvedimento in questione ha fatto scaturire varie critiche, soprattutto per le tempistiche (ritenute troppo stringenti) e gli effetti potenzialmente dannosi per lo sviluppo dell’edilizia.
In particolare, si ritiene infatti che possano risentirne negativamente molte aziende operanti nel comparto energetico, mettendo a rischio la convenienza dell’efficientamento energetico effettuato in questi anni in numerosi immobili in tutto il territorio italiano.
Sia lo sconto in fattura che la cessione del credito, sono state due misure di sostegno utilizzate ampiamente, e alle quali verranno applicate nuove disposizioni. Critiche a parte, vediamo insieme quali sono i cambiamenti che entreranno in vigore.
Cessione del credito e sconto in fattura: quando rimangono?
Malgrado siano stati soppressi, sia la cessione del credito che lo sconto in fattura possono ancora essere richiesti in alcuni casi per gli interventi riconducibili alle misure del Superbonus 110% e di altri tipi di bonus, ma solo se siano state soddisfatte una serie di termini e condizioni, che la legge elenca in modo specifico. Di seguito, i principali “paletti” legislativi previsti dalla nuova regolamentazione.
Superbonus 110%
Partiamo dal Superbonus 110%. La cessione e lo sconto vi rientrano solo nella circostanza in cui essi riguardino spese da effettuare entro il termine del 31 dicembre 2025. In tal caso, sarà possibile richiederli solo se in un periodo precedente al 17 febbraio del 2023, abbiamo già effettuato i seguenti atti:
Nel caso degli interventi compiuti in ambito condominiale, se sia già adottata la delibera dell’assemblea che approva i lavori e sia stata presentata inoltre la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata;
Fuori dalla casistica condominiale, se sia stata già avanzata la Comunicazione di Inizio dei Lavori Asseverata;
Nel caso di interventi che includono demolizioni e ricostruzioni, quando sia stata avanzata istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Altri tipi di bonus
Il Superbonus 110% non era la sola misura a garantire la possibilità dello sconto in fattura e della cessione del credito. Accanto ad esso erano infatti stati previsti anche diversi tipi di agevolazioni (tra tutti l’ecobonus, il sismabonus ecc…).
Bene, in questi casi le due misure in oggetto possono ancora essere richieste per le spese sostenute nel termine del 31 dicembre 2024, ma solo nel caso entro il 17 febbraio del 2023 sono stati compiuti i seguenti atti:
Sia stata avanzata la richiesta del titolo abilitativo, o (nella circostanza in cui questo atto non è previsto) siano già cominciati i lavori;
In altri termini, se abbiamo richiesto misure come Ecobonus, o bonus Ristrutturazioni 50% per interventi meno invasivi (come per esempio la sostituzione della caldaia), basta solo che i lavori siano già iniziati entro il 17 febbraio
Nel caso del bonus acquisti, abbiano già effettuato la registrazione del contratto preliminare o addirittura concluso il contratto definitivo di compravendita dell’immobile.
In breve, per usufruire dello sconto in fattura o della cessione, il contratto deve essere stato “perfezionato” nel termine del 16 febbraio 2023.
Interventi di edilizia libera, come provare l’inizio del lavori?
Mettiamo il caso di voler effettuare lo sconto in fattura o la cessione del credito nell’ambito di interventi coperti da bonus ma che non richiedono atti come la Comunicazione di Inizio Lavori, per esempio la sostituzione degli infissi, coperta da Ecobonus 50%.
Come facciamo a provare che i lavori siano iniziati prima del 17 febbraio? La normativa non è chiara in tal senso, ma si ritiene che basti un’autocertificazione da esibire in caso di eventuali verifiche.
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